Pensieri personali sull’arte del fai da te!

Siamo abituati alla regola che se un dispositivo si rompe, allora bisogna comprarne uno nuovo perché non si può aggiustare. In effetti la miniaturizzazione e l’integrazione hanno reso i dispositivi talmente economici rispetto alla spesa di riparazione da non giustificarne l’operazione. Il problema principale di questa filosofia è, oltre all’aumento di spazzatura high tech, la dipendenza verso questo meccanismo dell’usa e getta, alimentata anche da un sistema produttivo che immette sul mercato nuovi prodotti a distanze temporali molto ridotte rispetto al passato.

Dal punto di vista sociale si crea un taglio netto tra chi può permettersi costantemente il nuovo prodotto e chi invece rimane, per ovvi problemi economici, all’età della pietra, o chi si indebita, per esempio, per acquistare al proprio figlio l’ultimo modello di smartphone per non farlo sentire escluso dall’élite.

Penso sia un meccanismo ciclico dove alla fine i conti, soprattutto economici, non tornano mai. Fortunatamente si inizia a sentire parlare della nuova filosofia, ripresa da momenti di crisi economica, del fai da te.

Vuoi migliorare il tuo antifurto, l’apri cancello,  il sistema di riscaldamento, la stufa a pellet, non correre subito dal primo negoziante sotto casa, puoi iniziare a recuperare la tua voglia di fare e costruire, implementare e riparare, che avevi da bambino utilizzando componenti a basso costo o riciclandone di vecchi.

Penso che quando c’è un problema tecnico, visto il bombardamento mediatico subito ogni giorno, la prima cosa che ci salta in mente è, “si è rotto, non si può aggiustare, bisogna comprarne un altro!”. Se ci convinciamo invece della possibilità di intervenire con le nostre mani, otterremmo numerosi vantaggi sia per il portafoglio sia per l’ambiente, non di meno, la soddisfazione di riparare o addirittura di costruire un altro dispositivo equivalente, recuperando pezzi vecchi.

Cambiare mentalità e soprattutto abitudini è molto difficile, sono frasi già sentite a cui non diamo più valore, ma ti posso garantire che se ti convinci che il fai da te sia possibile ti si aprirà un mondo nuovo.

Tutte queste parole derivano dall’aver sperimentato in prima persona la filosofia DIY. La mia esperienza non è legata al mondo dell’elettronica ma in un campo dove ero totalmente inesperto e per motivi economici ho iniziato a convincermi che, se potevano farlo altre persone potevo farlo anche io.
All’inizio si commettono errori di inesperienza, ma cercando di capire dove si sbaglia si inizia ad avviare un processo di autoapprendimento progressivo, il segreto è che non bisogna demoralizzarsi alle prime difficoltà tecniche ma imparare dai propri errori.

Grazie a schede come Arduino e Netduino (o simili) è possibile intraprendere questa strada, anche per chi non ha mai avuto nessuna esperienza di programmazione o nella realizzazione di circuiti elettronici, con un po di impegno potete dare sfogo alle vostre idee e imparare a cambiare il modo di affrontare i problemi tecnici.

Credo molto nel fai da te e spero di dare, tramite questi articoli, il mio contributo a questa filosofia ritrovata.